Il futuro guida da solo

Autocarri autonomi

Il futuro guida da solo

22 novembre 2022 agvs-upsa.ch — Nel prossimo decennio i conducenti di professione potrebbero guidare in tutta rilassatezza o... perdere il posto: dipenderà dai costruttori di veicoli commerciali! Il camion a guida autonoma arriverà più tardi del previsto, ma diventerà inevitabilmente una realtà. 

inhaltsbild_zukunftfaehrtselbst_920x540px_v2.jpgGuidare rilassati: già anni fa questo prototipo Mercedes prospettava un futuro a guida autonoma. Foto: Mercedes


Tpf. Conducente di professione, Ruedi è molto rilassato alla guida. Gira il suo sedile da un lato e si mette a studiare online il menu dell’area di sosta più vicina a 80 km/h sulla A1! All’improvviso, un’auto si ferma davanti al suo semirimorchio. E adesso cosa accade? Nulla: Ruedi è la calma in persona. Mentre il suo camion frena, ripristina la giusta distanza, corregge lo sterzo e poi prosegue tranquillamente per la sua strada. 

Preannunciata per questo decennio, una situazione simile dovrebbe essere realtà solo nel 2030 o nel 2035. Ma lo diverrà sicuramente, all’inizio in autostrada nei trasporti a lunga percorrenza. A beneficiarne sarà la sicurezza: i sensori non si stancano e non si distraggono mai. A condizione di calibrarli correttamente. La tecnologia ha anche lo scopo di aiutare a risparmiare denaro. Uno studio di Strategy& stimava già nel 2018 un risparmio del 47% grazie a flotte logistiche automatizzate. In un futuro più lontano, il conducente dovrebbe addirittura diventare obsoleto e i veicoli circolare, secondo lo studio, il 78% invece che il 29% del tempo odierno. I costruttori di autocarri sottolineano la necessità di liberare chi guida dallo stress per consentirgli di svolgere in viaggio, fra l’altro, lavori d’ufficio. Ma il giorno in cui tutte le (pre)visioni si avvereranno, i conducenti non avranno più bisogno di sbrigare buona parte delle attività attuali. 

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Fonte: Mercedes

Un primo passo verso l’autonomia è stato compiuto con i cruise control, gli assistenti per il mantenimento della corsia e i sistemi di frenatura d’emergenza. E con il cosiddetto Platooning, con cui alla fine degli anni 2010 costruttori come MAN, Mercedes o Scania hanno dimostrato che quando i camion comunicano tra di loro è possibile sfruttare meglio lo spazio stradale riducendo le distanze e facendoli circolare quasi in fila. 

I ritardi riscontrati dalla guida autonoma sono dovuti da un lato ad aspetti legali e di responsabilità: in Svizzera, ad esempio, anche nei veicoli semiautonomi (livello due o tre) non è attualmente permesso lasciare il volante. La Germania, ad esempio, ha recepito il tema sotto forma di legge, motivo per cui la Mercedes può ora utilizzare il primo sistema Livello 3 nelle autovetture. Andreas Herrmann, professore dell’Università di San Gallo (HSG) ed esperto di guida autonoma afferma: «Abbiamo tanti piccoli progetti, ma ne manca ancora uno di ampia portata». L’Ufficio federale delle strade (USTRA) sta lavorando a pieno ritmo su questa priorità. 

Anche perché gli ostacoli tecnici specifici sono più consistenti del previsto. Solo per fare un esempio: nella neve, il conducente può intuire la strada, la telecamera, invece, è quasi cieca. I sistemi informatici «intelligenti» collegati in rete dovrebbero tuttavia essere presto in grado di superare queste difficoltà. Per i garagisti non sarà tanto la guida autonoma a cambiare il lavoro quotidiano, quanto tutti i possibili tipi di propulsione con cui i camion circoleranno (vedi riquadro).

Sistemi di propulsione del futuro e garagisti

Dal 2035 le nuove autovetture saranno per la maggior parte alimentate a batteria; per i veicoli commerciali, invece, gli esperti prevedono un mix di sistemi più ampio. Questa forbice tecnologica rappresenta una sfida per i garagisti: la varietà dei sistemi aumenta a dismisura e quelli nuovi si sviluppano rapidamente. La formazione continua diventa quindi ancora più importante. Propulsione elettrica: i sistemi ad alta tensione presentano nuovi pericoli. Idrogeno: l’officina deve essere protetta dalle esplosioni. 

Motore elettrico: numerosi segnali indicano che in Europa anche per i nuovi veicoli commerciali la propulsione elettrica a batteria sarà predominante già nel 2035, in particolare nel trasporto urbano. 
Celle a combustibile: la propulsione elettrica con una propria fonte di energia — una cella a combustibile alimentata a idrogeno — rappresenta attualmente un’alternativa grazie alla rapida crescita delle infrastrutture, soprattutto nel trasporto a lunga distanza. 
Idrogeno diretto: la combustione dell’idrogeno nel motore a combustione modificato presenta alcuni inconvenienti tecnici, ma è probabile che si affermi, ad esempio nel settore delle macchine edili. 
Gas naturale/biogas: dal gas compresso ad alta pressione (CNG) al gas criogenico liquefatto (GNL), la combustione di carburanti gassosi è un’alternativa che va realizzata rapidamente per garantire già oggi emissioni ridotte o CO-2 neutrali.
Diesel: soprattutto a livello mondiale, il diesel rimarrà ancora un’importante forma di propulsione. Sino a che punto, dipenderà in larga misura anche dalla diffusione degli e-fuel, oggi ancora rari e costosi
Cinque livelli di automazione

Gli esperti parlano di guida automatizzata anziché di guida autonoma, perché l’autonomia rappresenta solo il massimo livello di automazione. I cinque livelli di guida automatizzata:

Livello 1 — assistito: il conducente guida e i singoli sistemi in dotazione (ad es. il cruise control) lo aiutano.
Livello 2 — semi-automatizzato: l’auto è in movimento e il conducente deve poter avere il controllo della situazione e intervenire. Dal 2013.
Livello 3 — altamente automatizzato: l’auto è in movimento, il conducente deve intervenire dopo essere stato avvisato. Dal 2021.
Livello 4 — completamente automatizzato: l’auto guida da sola p. es. in autostrada, il conducente si mette al volante su altre strade. Verso il 2030 (forse).
Livello 5 — autonomo: auto senza conducente, nessuna persona a bordo necessaria. Non prima del 2035.

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