Il risultato di uno sviluppo costante

Intervista a Urs Wernli

Il risultato di uno sviluppo costante

6 settembre 2021 agvs-upsa.ch – Nella sua veste di presidente centrale Urs Wernli è stato la voce politica dell’UPSA. E ha trovato ascolto. Ecco alcuni suoi ricordi in un’intervista.
 
Signor Wernli, l’8 settembre ha ceduto il bastone del comando dell’UPSA. Quali sono stati i suoi successi politici principali dei 18 anni ai vertici?
Urs Wernli: Di successi ce ne sono stati ogni volta che l’economia e le attività commerciali hanno lavorato insieme alla società civile. La nostra strategia stabilisce che l’Unione deve curare una rete potente di rapporti politici per rappresentare in modo efficace gli interessi dei nostri soci e le questioni che stanno loro a cuore. Un esempio recente a livello nazionale è stato il rifiuto della Legge sul CO2 decretato a giugno di quest’anno. Mi vengono in mente anche il sì al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato FOSTRA nel 2017 e alla seconda canna del Gottardo nel 2016. E il no all’aumento della vignetta autostradale nel 2013.

Quali altre tappe le resteranno impresse?
Prima di tutto, il fatto che l’associazione sia riuscita a seguire e sostenere i garagisti svizzeri nella loro trasformazione in offerenti di servizi per la mobilità. Ma più che una tappa è il risultato di uno sviluppo costante. Sicuramente vi ha contribuito l’evoluzione della formazione professionale. Ricordo che, nel 2007, il meccatronico di automobili ha sostituito il meccanico d’automobili. E poi il fatto che la «Giornata dei garagisti svizzeri» sia diventata il convegno principale di tutto il ramo svizzero dei professionisti dell’auto nonché il rafforzamento e la professionalizzazione della nostra comunicazione con i soci.

Dove pensa che sarà il ramo tra dieci anni?Crede a chi dice che presto ci muoveremo tutti con i veicoli elettrici?
Sicuramente la mobilità elettrica è una leva importante per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 nel traffico su strada. Resta però da capire se basterà. In Svizzera le auto hanno in media nove anni. Quindi, quelle dotate di motori a combustione che vengono immatricolate oggi continueranno a circolare fino al 2030. Nei primi sette mesi di quest’anno il 9,8 percento delle prime immatricolazioni è stato segnato dalle vetture elettriche al 100 percento. Il che vuol dire che nove auto nuove vendute su dieci montano un motore a combustione. Insomma, ci vorrà del tempo prima che le elettriche a batteria diventino la variante prevalente in circolazione in Svizzera. L’UPSA è per l’imparzialità a livello tecnologico:la mobilità elettrica va bene ma non basta. L’idrogeno, i carburanti biogeni e sintetici possono e devono fare la loro parte .E il settore dei veicoli commerciali non potrà fare a meno del motore a combustione, che sia un diesel o magari a LNG o CNG.
 
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