Una vita tra cure e tirocinio

Un caso encomiabile

Una vita tra cure e tirocinio

23 luglio 2018 upsa-agvs.ch – Josua Odermatt (20) soffre di insufficienza renale. Ma a dispetto della malattia, è appena diventato meccatronico di automobili. La sua forza di volontà gli è valsa il premio Paul Hürlimann. Ecco un reportage a firma di Urs-Ueli Schorno  («Luzerner Zeitung») sul caso di Garage Seeholzer di Nebikon.

zvg. Garage Seeholzer è una piccola azienda di Nebikon capitanata da Bruno e Priska Seeholzer. Nella sua autofficina lavorano otto persone. Tra queste: Josua Odermatt (20), da poco meccatronico di automobili qualificato. E fin qui non c’è niente di strano – se non fosse per un particolare: il giovane, cresciuto in una fattoria di Hofstatt nei pressi di Luthern, soffre di un’insufficienza renale congenita.

A causa di questa malattia cronica, la funzionalità dei suoi reni si riduce progressivamente per periodi prolungati. «Si è capito subito che non avrebbero mai lavorato a pieno regime», spiega Odermatt, reduce di un’infanzia passata tra gli ospedali di Lucerna e Zurigo.


Elia Hodel, Benno Seeholzer, Lukas Aregger, Priska Seeholzer, Bruno Seeholzer, Josua Odermatt, Jessica Huber («Regio Zeitung»).

Pieno sostegno sul lavoro
Durante la pubertà gli eventi precipitano: la funzionalità renale di Odermatt scende sotto il 15%. L’azienda però non fa mai mancare il suo sostegno. Il giovane si fa mettere in lista d’attesa per un trapianto, poi eseguito nell’agosto 2014. Nel frattempo Odermatt inizia un tirocinio da meccanico di manutenzione per automobili presso Seeholzer AG.

Una piccola azienda con una grande forza
«L’azienda mi ha sempre sostenuto senza riserve», ricorda Odermatt, che prima di iniziare il tirocinio aveva rivelato le sue condizioni al datore di lavoro. «La salute viene sempre prima di tutto», conferma Priska Seeholzer, responsabile di contabilità e amministrazione, pur sapendo quanto può pesare l’assenza di un lavoratore in una piccola azienda. «Abbiamo imparato a preventivare questi inconvenienti», aggiunge il direttore Bruno Seeholzer.

Inconvenienti che si sono ripetuti, soprattutto quando l’organo trapiantato nell’autunno 2017 ha smesso di funzionare. Un duro colpo per il giovane, che ora aspetta un rene sostitutivo e l’espianto di quello fuori uso. Da allora Josua va in dialisi tre volte alla settimana: lunedì, martedì e sabato.

Vuole rimettersi in lista d’attesa ma fino al prossimo intervento dovrà far ripulire periodicamente il suo sangue da una macchina. Di altre restrizioni non ce ne sono, nemmeno nello sport.

«Devo solo evitare di ferirmi qui», spiega Odermatt mostrando il punto dell’avambraccio in cui gli viene prelevato il sangue. Meglio quindi non praticare arti marziali. Eppure, il pellegrinaggio al centro dialisi un vantaggio ce l’ha: «Ho avuto molto tempo per studiare», afferma Josua, tanto che durante le sedute di quattro ore l’una è riuscito a prepararsi per gli esami di meccatronico di automobili.

Grande l’orgoglio del team
«Le sue note sono migliorate di molto», commenta Bruno Seeholzer, che si è speso perché Josua ricevesse una compensazione degli svantaggi e avesse più tempo per studiare. Per la sua forza di volontà il giovane ha ricevuto il premio Paul Hürlimann. Josua è contento – non tanto per il riconoscimento e i 1000 franchi di appannaggio quanto per un altro fatto: «L’aver superato l'esame finale di tirocinio», spiega ridendo. Che avesse vinto il premio gli era stato annunciato prima della data ufficiale. «Ma sapendo che viene assegnato solo a chi ha concluso il tirocinio ho scoperto l'esito dell’esame con un po’ di anticipo.»

La fiducia nel futuro
Per ora Josua Odermatt continua a lavorare in attesa delle vacanze non ancora calendarizzate. «Avendo bisogno di un ospedale nelle vicinanze per fare la dialisi devo prima organizzarmi.» Per quanto la sua vita sia irta di ostacoli, Josua non vuole essere «in alcun modo» commiserato. Il riconoscimento per la sua buona volontà, invece, lo accetta volentieri.
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