Una nazione con la febbre per le oldtimer

Dall’hobby di nicchia al passatempo

Una nazione con la febbre per le oldtimer

7 dicembre 2022 agvs-upsa.ch – Da anni il numero di auto d’epoca sta crescendo a tal punto che la Svizzera attira oldtimer addirittura dall’estero. Le cifre lo dimostrano: molti garagisti vivono della passione per la vecchia lamiera, il pubblico ama le oldtimer e questi veicoli d’epoca sono sicuri dal punto di vista ecologico. 

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tpf. Appena in primavera spunta il sole, sono di nuovo in strada: le automobili sono un piacere per gli occhi qualsiasi sia il loro anno di costruzione, ci fanno sognare dicendo «Ti ricordi?» e incarnano la storia. Le auto d’epoca sono sempre più apprezzate. La vecchia lamiera suscita più interesse di quella nuova? Non solo: in realtà, il numero delle auto d’epoca è in aumento. «Solo il parco di autovetture costruite prima del 1960 è cresciuto tra il 2000 e il 2020 da 8400 a oltre 13 900 unità», afferma Thomas Rohrbach, Viceresponsabile Informazione e comunicazione dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), «e anche il parco veicoli degli anni 60 e 70 è in costante aumento.» Questi ultimi rappresentano la parte più grande della flotta di auto d’epoca. Uno studio (vedi codice QR alla fine dell’articolo) condotto dalla Swiss Historic Vehicle Federation (SHVF) effettuato nel 2020 ha registrato 156 000 auto d’epoca nel 2019, vale a dire solo autovetture e motociclette con oltre 30 anni, quindi senza youngtimer, veicoli commerciali e le 22 000 «sleeping beauties» non immatricolate.

Solo l’anno scorso, secondo l’USTRA, il numero di bellezze a quattro ruote di oltre 30 anni è aumentato di 8000 esemplari. Come avviene tutto questo? La Svizzera è talmente in preda alla febbre per le auto d’epoca da importarne un numero decisamente notevole, sebbene molte oldtimer locali vengano trasferite all’estero, dove vengono spesso pubblicizzate come chicche particolarmente curate («auto svizzera!»). Oltre al divertimento, enorme è anche il potenziale di fatturato di questa tendenza. Raramente le auto d’epoca sono tanto care come si potrebbe pensare: la metà di esse viene venduta a meno di 20 000 franchi. Ma insieme costituiscono un valore di 7,7 miliardi di franchi. Statisticamente ogni anno vengono investiti 5000 franchi per veicolo e altri 1000 franchi per viaggi e attività simili. Con 836 milioni di franchi all’anno, la scena delle auto d’epoca, spesso considerata una nicchia, alimenta complessivamente rivenditori di auto d’epoca e fornitori di accessori, assicuratori e organizzatori di eventi e, dato che il 47% dei lavori sulle oldtimer vengono eseguiti da aziende specializzate, ne beneficiano anche i garagisti. Come Maja Guetg, titolare del garage Guetg a Niederlenz AG: «Sono sempre più numerosi i giovani che si dedicano a questo hobby. Per l’inizio della stagione in primavera siamo al completo.» 


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Foto: Oldtimer in Obwalden (O-iO.ch); grafici: Swiss Historic Vehicle Federation (SHVF.ch)​

Grandi eventi come lo Swiss Classic World (SCW) di Lucerna dimostrano quanto sia grande l’attrattiva di questi ferrivecchi. O come l’evento Oldtimer in Obwalden (O-iO), una sorta di festa popolare con veicoli d’epoca. «Forse è solo nostalgia di un’epoca più spensierata», risponde Ruedi Müller, fondatore di O-iO, a uno dei consiglieri della scena delle oldtimer, alla domanda sul perché l’evento attiri sempre folle di visitatrici e visitatori. Müller non ha paura di gettare un ponte verso il presente e il futuro per tutelare questo hobby: nel 2022, ad esempio, all’O-iO erano presenti sia modelli storici che auto elettriche. 

Dopotutto, in tempi di dibattito sul clima e di leggi sulla CO2, a volte le auto d’epoca vengono messe sotto attacco – a torto, perché non sono affatto nemiche dell’ambiente: anche se quasi il 2% delle autovetture svizzere ha più di 30 anni, il loro chilometraggio è solo un millesimo di quello coperto in totale da tutte le auto in Svizzera. In media, le oldtimer percorrono solo 790 chilometri all’anno. E tenerle è più «green» che smaltirle: in termini di emissioni di CO2, la produzione di un’auto genera il 15-35% delle emissioni prodotte durante il ciclo di vita. Uno studio del Centre for Economic and Business Research (CEBR) britannico ha rilevato che nel 2020 le emissioni di CO2 prodotte ogni anno da un’auto d’epoca corrispondono a quelle di sei mesi di utilizzo di uno smartphone! 

Inoltre, la popolazione è a favore delle auto d’epoca: secondo il sondaggio SHVF, il 44% delle persone in Svizzera ama vedere queste auto per strada. La metà delle persone intervistate ritiene che i veicoli storici siano un bene culturale da proteggere. Un quinto vorrebbe possedere un’auto d’epoca. Il boom dovrebbe quindi continuare nonostante la situazione economica di crisi, tanto più che le oldtimer, pur essendo inadeguate come oggetti di investimento a causa dell’imprevedibile andamento dei prezzi e delle esigenze di manutenzione, mantengono almeno stabile il loro valore e ricompensano l’impegno con il piacere di guida. Questo hobby ha un futuro per i garagisti. Non a caso l’UPSA, insieme all’Unione Svizzera dei Carrozzieri (USIC) e alla Comunità d’interesse dei restauratori di veicoli Svizzera (IgFS), offre il corso di restauratore/trice di veicoli con attestato professionale federale.

 

 
Relazione Veicoli d'epoca in Svizzera [PDF]
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