Accolta la mozione sulla mobilità elettrica

Arriva il «diritto alla ricarica»

Uno dei principali ostacoli alla mobilità elettrica è la mancanza di stazioni di ricarica nei garage collettivi per gli inquilini. Dopo l'approvazione della mozione Grossen da parte del Consiglio nazionale, ora anche il Consiglio degli Stati ha dato il via libera al «diritto alla ricarica», già in vigore in altri paesi. Ma ci vorrà tempo.
Pubblicato: 12. giugno 2025

Di

Timothy Pfannkuchen


										Arriva il «diritto alla ricarica»
Wallbox per inquilini: la Svizzera introdurrà il «diritto alla ricarica» per le auto elettriche. Foto: iStock

Le vendite di auto elettriche pure e ibride plug-in, che rappresentano rispettivamente circa un quinto e un decimo delle vendite di auto nuove, sono stagnanti a causa delle minacciose sanzioni per le emissioni di CO2, che gravano sul settore automobilistico e ostacolano la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi ambientali della Confederazione. Uno degli ostacoli principali è che i veicoli elettrici vengono ricaricati principalmente a casa, ma gli inquilini, a differenza dei proprietari di immobili, dipendono dalla buona volontà dei locatori (e i proprietari di appartamenti in condominio da quella della comunità) se desiderano installare una wallbox nel proprio garage sotterraneo.

 

Contro la resistenza del Consiglio federale

In altri paesi, come la Germania, il «diritto alla ricarica» è ormai sancito dalla legge. In Svizzera, invece, la questione è rimasta bloccata a causa delle preoccupazioni relative alla violazione del diritto di proprietà e della libertà contrattuale. Una prima mozione presentata nel 2021 dal presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen non ha avuto successo. Tuttavia, la mozione presentata nel 2023 dal Consiglio nazionale dei Verdi liberali è stata accolta, nonostante il parere contrario del Consiglio federale: grazie anche all'impegno politico di associazioni come l'UPSA, la mozione è stata approvata dal Consiglio nazionale nel 2024 con 110 voti contro 82 e due astensioni, seguita dall'approvazione del Consiglio degli Stati l'11 giugno 2025 con 24 voti contro 18 e due astensioni. Ciò significa che il Consiglio federale deve ora elaborare una proposta di regolamentazione legale del «diritto alla ricarica».

 

Ora servono incentivi finanziari

«Un primo passo importante per rendere la mobilità elettrica più accessibile agli inquilini e ai proprietari di appartamenti: l'installazione di una stazione di ricarica non può più essere negata agli inquilini o ai singoli proprietari di appartamenti. In questo modo viene eliminato un ulteriore ostacolo al passaggio alla mobilità elettrica», commenta Tahir Pardhan, responsabile Affari legali e politica dell'UPSA. Pardhan fa tuttavia notare: «Ciò non significa però che i locatori o i proprietari di appartamenti siano obbligati a sostenere i costi: questi devono essere sostenuti dagli inquilini e dai proprietari di appartamenti stessi, senza diritto a sovvenzioni ragionevoli o altri incentivi. Questi sarebbero però molto importanti per il passaggio alla mobilità elettrica e quindi per il raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette. Per il momento è fondamentale che il diritto alla ricarica sia attuato dal Consiglio federale nel modo più rapido e semplice possibile».

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